Se qualcuno credeva che dopo la pausa estiva il movimento dei lavoratori dello spettacolo dal vivo si fermasse, si è sbagliato di grosso. Sempre più forti e soprattutto sempre più uniti, questo mondo si è di nuovo rimboccato le maniche, ancor più agguerrito dopo le nuove chiusure, che preannunciano un lungo periodo di stop ma soprattutto una difficilissima ripresa.
Ho cominciato a parlarne a Radiosonar , ed è diventato un appuntamento settimanale. Ogni mercoledi alle 16 cercatemi, perché non smetterò di parlare dei nostri diritti, di un cambio di sistema, e della creatività con cui rivoluzioneremo questo mondo.
Nella prima puntata con l’aiuto di Diego Sepe ho cominciato a mettere in fila le rivendicazioni che stiamo portando in piazza dal 30 ottobre:
Nella seconda ho seguito invece i presidi, davanti al Teatro Argentina, ormai permanente, e davanti al Mibact sabato 7, confluito poi nella manifestazione comune. Perché comuni sono i diritti.
Oggi gli artisti milanesi hanno risposto alla chiamata da Roma, e si sono piazzati davanti al Piccolo teatro.
Non mi dilungo oltre perché trovate tutto nei podcast, ascoltateli, e continuate a seguirmi, perché non smetterò di parlarne con tutti voi.